Introduzione alla slow art con il progetto GaiaMaya

Q1. Cos’è il progetto GaiaMaya?
Come progettista grafico mi trovo a riflettere sulla complessità, sui processi e sui sistemi di relazione, sul rapporto tra profondo e superficie, sulla struttura e sulle regole che sottendono e determinano la materia, sulla geometria.
GaiaMaya nasce come naturale estensione di queste mie considerazioni: simbolicamente, con la scultura costruisco sistemi relazionali, traccio collegamenti, unisco quello che prima era separato, permetto alle forme di manifestarsi e affiorare dallo spazio indefinito delle potenzialità. È la mia necessità di congiungere e avvicinare quello che è (apparentemente) lontano, di trascendere la superficie degli eventi e immergermi nella complessità dei meccanismi, dentro la profondità delle strutture, lasciandomi guidare dal processo della crescita attraverso le pieghe della materia. È poi la volontà di condividere quello stato d’animo leggero che sperimento quando osservo le sculture aeree lasciarsi portare senza sforzo dall’aria in una danza armoniosa e lieve, e lo stupore che affiora quando al buio irradiano la loro luce.
GaiaMaya è luce, leggerezza e meraviglia.


Q2. Secondo te, qual è la definizione di slow art? Come si relaziona il tuo lavoro con questa particolare tipologia di arte?
Credo che la slow art sia un invito a lasciarsi guidare dal ritmo del respiro, a concedere all’esperienza il tempo necessario a svelare il messaggio che porta con sé, a instaurare una relazione profonda tra opera e pubblico. È rendersi vulnerabili, disponibili, è interrompere il (martellante) processo mentale e dedicarsi all’ascolto del sentire del cuore. La lentezza, la calma, è sia dell’artista che del fruitore.
Il mio metodo di lavorazione è un processo meticoloso e paziente, è un vero e proprio atto meditativo, è un efficace strumento di lavoro su me stessa. Chi fa esperienza dell’opera è invitato a permettere al flusso spontaneo di emozioni di emergere e aderire al momento presente. GaiaMaya è un racconto fuori dal tempo, dentro lo spazio delle emozioni.


Q3. A tutti noi piace essere e sentirci senza limiti, invece GaiaMaya invita il pubblico a prendere coscienza dei propri limiti. Stai cercando di uscire dalla mentalità della società riguardo la definizione di cosa è limitato e cosa non lo è?
Avere dei limiti è lo stato naturale di ogni essere vivente: pensa solamente al fatto che come corpo fisico esistiamo nella materia, e questo è di per sé un limite sul piano spaziotemporale, e percepiamo la stessa materia come solida quando invece è composta dal 99,98% (circa) di vuoto. E, inoltre, prova a considerare a quante leggi fisiche siamo continuamente "obbligati a obbedire".
Conoscere i propri limiti, i propri confini, è, innanzitutto, conoscere se stessi, non c’è accezione negativa in questo. È praticare l’osservazione con mente aperta, senza giudizio: nel momento stesso in cui percepisco dove "inizio" e dove "finisco" ho già qualche informazione su di me, e il mio limite si sposta un po’ più in là, perché i limiti si muovono di continuo. Quando osservo in maniera consapevole e distaccata le mie risposte (e le mie reazioni) alle esperienze che la Vita mi dona, inizio a scorgere i meccanismi (consci o meno) che si attivano in me, aderisco al momento presente e permetto all’esistenza di manifestarsi così com’è, nel mio mondo e in quello degli altri.
GaiaMaya vuole metterti di fronte al fatto che, come essere umano, il primo limite che ti condiziona è la percezione che hai di tutto ciò che accade, e che quello che credi essere reale e oggettivo è un prodotto della tua mente, è relativo al tuo punto di vista, è la tua personale interpretazione degli eventi che hai attraversato (nel passato, mai adesso). Da qui, ogni pretesa di verità assoluta si sgretola: la realtà è costantemente in movimento e per coglierne la natura essenziale puoi solo accoglierne il mistero, dando poca importanza alle convinzioni della mente condizionata.
"GaiaMaya è un racconto che si produce nella relazione col momento presente, e ti chiede: quale realtà? E la sua eco: chi sei tu? Nel gioco di ombre del movimento continuo, ti mostra l’illusione della tua percezione, e ti invita ad agire. Solleva il velo del tuo limite e osserva.
Espandi la tua visione, amplia il tuo mondo.
Inspira nella luce, espira nel buio.
Qui, nel silenzio della forma, la meraviglia accade."


Q4. Raccontaci dell’arte indossabile GaiaMaya, dei materiali e della tecnologia che utilizzi.
Utilizzo penna 3d e filamento ABS e la particolare lavorazione che ho brevettato mi permette di ottenere delle trame resistenti, leggere e flessibili. Le applicazioni di questa tecnica possono essere moltissime e, una volta messe a punto le sculture aeree e gli oggetti d’arredo, ho voluto cimentarmi anche sull’arte da indossare. I copricapo, gli orecchini e le collane GaiaMaya sono esseri viventi che danzano nel movimento di chi li indossa. Sono perfetti per le occasioni speciali, per quei momenti in cui vuoi sorprendere con ironia chi è vicino a te. Anche queste creazioni hanno una parte fluorescente che al buio irradia luce e sorprendono mostrando la loro parte nascosta.

Perché hai aggiunto un tocco di fluorescenza alle tue opere?
L’uso di questo tipo particolare di materiale vuole tradurre in maniera semplice e immediata il concetto di limite a cui accennavamo prima: ogni opera è in parte costruita con filamento fluorescente, e quello che vedi alla luce non coincide con quello che emerge al buio. Alla luce, l’opera ti mostra il suo aspetto di superficie; al buio, l’essenza fluorescente che custodisce si illumina e sperimenti l’illusione della manifestazione della materia.

Raccontaci la storia della tua creazione preferita fino ad ora.
Le opere che più rappresentano GaiaMaya sono i Mobiles e le Superfici verticali, proprio perché nella relazione con la luce e con lo spazio danno vita a un gioco di forme e di ombre che, mutando continuamente, ti conduce in una sorta di rilassato stato meditativo.

Q5. Hai menzionato l’ABS come materiale che usi. Non è sostenibile, essendo costituito da un filamento plastico composto da acrilonitrile butadiene stirene. Non sei riuscita a trovare altri materiali, più sostenibili, che potessero dare lo stesso effetto?
Purtroppo no, non ancora. Ho testato materiali sostenibili per le stampanti 3d come il legno, le plastiche riciclate e biodegradabili, ma non sono adatti alla tecnica di lavorazione che uso: le mie opere sono costruite a filo singolo e il risultato che ho ottenuto fino ad ora è un filamento che si spezza e non garantisce la necessaria resistenza.
Mi auguro di poter usare presto materiali più sostenibili, sarebbe stupendo! Confido nello sviluppo della tecnologia.


Q6. La tua arte integra molte componenti tecnologiche. La tecnologia, però, è molto affine al concetto "fast and furious", ovvero di velocità e dinamismo; quindi, come trovi l’equilibrio tra il movimento della slow art e la tecnologia? Sono elementi che si possono integrare facilmente?
La penna 3d è si uno strumento tecnologico, ma i lunghi tempi di lavorazione per la mia saldatura a morula rendono il processo molto vicino all’idea di analogico e l’aspetto tecnologico diventa irrilevante.


Q7. Ai tempi dell’arte NFT, pensi che i progetti di slow art stiano passando in secondo piano?
Sarò sincera, e probabilmente parecchio fuorimoda, ma non ho un’opinione su tutto :-D
La mia risposta naïf è che sono due modi di fare arte difficili da paragonare, un po’ come per il libro stampato e l’eBook: è differente la relazione che si instaura tra fruitore e oggetto fruito e diverse sono le motivazioni che portano a preferire l’uno all’altro.


Q8. Tornando al progetto GaiaMaya, qual’è il tuo programma di riequilibrio? In che modo pensi che la tua arte possa creare un’armonizzazione degli spazi abitativi ed aumentare il benessere psico-fisico-emozionale?
L’idea del progetto Rebalancing Program ha origine dall’assunto che ogni cosa nell’Universo è composta di Energia e che, in un ambiente equilibrato e accogliente, l’Energia universale si esprime infondendo quiete, armonia, chiarezza e vitalità. I campi energetici sono in continuo stato di trasformazione e possono subìre un deterioramento qualitativo, generando un ambiente disequilibrato e disarmonico. Abitare un luogo "appesantito" dalle energie dense che ristagnano genera uno stato di confusione, conflitto e tensione.
Il programma di riequilibrio energetico nasce proprio dall’esigenza di riarmonizzare l’Energia degli spazi abitati, utilizzando le opere GaiaMaya come veri e propri strumenti capaci di ripristinare un livello energetico ottimale. Ogni opera ha in sé l’Energia costitutiva del triangolo (simbolicamente la trinità di mente, corpo e Spirito), ed è costruita in risonanza con la natura, realizzata con "un cuore sereno ed una mente concentrata", in stato di quiete e con profonda umiltà. Le forme che le opere assumono si ispirano agli schemi universali della geometria sacra e ai princìpi dell’antica Alchimia, e veicolano l’informazione dell’imprinting specifico con cui sono state concepite.
L’intervento prevede una breve analisi preliminare dell’ambiente da trattare (al chiuso o all’aperto), tracciata su una mappa che segue le regole della Scuola del Bagua del Feng Shui. Il programma ha una durata complessiva di un ciclo lunare e prevede due fasi, denominate ALPHA e OMEGA. Ogni momento del processo si compie in concomitanza delle fasi lunari, in modo da armonizzare l’ambiente ai quattro elementi (Fuoco, Terra, Acqua, Aria). Puoi trovare le informazioni dettagliate sullo sviluppo del programma a questo indirizzo.


Q9. Quanto tempo ci vuole per creare un paralume o un copricapo?
Dipende dalla complessità dell’opera: per i paralume, da 6 ore per il Cactus taglia S a circa 60 per Specie di spazi.
Per i copricapo, da 8 ore per i piccoli Veil fino a 60/70 ore per i più complessi come We are all Saints.
Per le sculture aeree di grandi dimensioni come l’Armonium, si arriva a due mesi di lavoro.

Se potessi, sfrutteresti la tecnologia per accelerare il processo di creazione di questi pezzi?
La grande quantità di tempo che ogni opera richiede è una delle "condizioni progettuali" di GaiaMaya, ne è parte integrante. Non ho alcuna necessità di accelerare questo processo perché non è mia intenzione alterare la natura del progetto.


Q10. Quali sono i tuoi pezzi più venduti?
I paralume di piccole dimensioni e le sculture aeree, ma anche gli oggetti più semplici come Scent of light e gli orecchini Jellyfish.

In che modo il tuo pubblico può acquistare o visualizzare la tua opera d’arte? Hai delle mostre che saranno presentate a breve?
Attualmente GaiaMaya è senza casa :-) e sto cercando un nuovo atelier a Bologna, che è la città in cui vivo: sono alla ricerca di un luogo suggestivo dove poter accogliere le persone per condividere momenti di quiete e di bellezza, uno spazio adatto a fare esperienza dell’energia che si genera nella relazione delle opere con lo spazio.
Negli ultimi tempi ho presentato GaiaMaya in diverse occasioni, sia in esposizione che in eventi performativi, e i riscontri sono stati davvero incoraggianti. Proprio in queste settimane mi sto muovendo per costruire una rete di luoghi fisici che possano ospitare queste mie creazioni in diverse città d’Italia, e sto organizzando qualche esposizione per i prossimi mesi. Non ho ancora informazioni precise da darti, ti aggiornerò presto sui frutti di questa mia ricerca.
Documento ogni nuova creazione sulla pagina Instagram gaiamaya3dpenart, e sul sito www.gaiamaya.it c’è una catalogazione precisa di tutto il mio lavoro. Rispondo volentieri a ogni richiesta di informazione che ricevo e spedisco le opere più piccole senza difficoltà.


Qui l'intervista originale uscita su CAPPUCCINO DOPPIO a giugno 2022.

©2018 Lorella Pierdicca
GaiaMaya is a trademark and all models are registered
All rights reserved

Stay wonder!
Follow GaiaMaya on instagram